martedì 14 dicembre 2010

Mauro Rubin - Estendere i nostri sensi nel mondo reale

Negli ultimi 5 anni si sono sviluppati nuovi modelli di collaborazione sociale, sono stati aperti mercati e canali di comunicazione all’avanguardia.

Gli smartphone (e le tariffe flat delle Telco) ci permettono di mostrare la nostra posizione in ogni momento (foursquare.com), i nostri gusti e interessi (facebook.com / twitter.com) e immagini divita quotidiana (flickr.com / Youtube.com). Reperire e condividere informazioni è diventato semplice e alla portata di tutti (wikipedia.org).

I media si sono evoluti così velocemente che il mondo non è riuscito a metabolizzare il loro cambiamento. E’ stata sufficiente l’introduzione di un’applicazione che fornisse la lettura di “giornali digitali” per sconvolgere il settore dell’editoria (aumentando però la diffusione dei tablet).

Il mondo della politica (quella italiana in primis) fa quotidianamente i conti con i contenuti multimediali (blog, video, podcast etc...) che tracciano le scelte, le opinioni perfino la vita di ogni rappresentante di partito, e suscitano la reazione immediata dell’ opinione pubblica. Ci sono addirittura esempi di liste civiche con programmi elettorali creati collettivamente attraverso la rete.

Recentemente abbiamo anche assistito ad un evento che ha fatto tremare i governi: la pubblicazione sulla rete (wikiLeaks) di informazioni riservate. Quando leggi i rapporti dei servizi segreti USA sul tuo iPhone non puoi fare a meno di realizzare che il mondo è cambiato.

Come diceva Derrick de Kerckhove, padre della teoria della coscienza collettiva "II computer è una psico-tecnologia, ossia un'estensione del nostro pensiero che si esterna attraverso il linguaggio, estensione della nostra mente".

Abbiamo esteso il nostro pensiero attraverso una rete collettiva mondiale. Ma non si tratta di un punto di arrivo, bensì di qualcosa di rivoluzionario: l’estensione dei nostri sensi e delle nostre percezioni nel mondo reale, attraverso quello digitale.

Ci sono poi i limiti fisici e l’estetica.

Fino a qualche hanno fa un uomo senza gambe poteva correre solo su una sedia a rotelle. Poi sono arrivati Pistorius che ha dimostrato il contrario, e Wired che ha realizzato una copertina con Aimee Mullins. Un bel ritratto e nessun imbarazzo per un’estetica perfetta.

E il futuro?

La diffusione di sensori e droni collegati in rete ci permetteranno di unire la realtà e i mondi digitali. Il futuro della Internet degli oggetti è, e sarà ancora di più, strettamente connesso alla realtà aumentata. Tra pochi mesi potremo ottenere informazioni su tutto ciò che ci circonda grazie a nuove tecnologie emergenti.

Potremo per esempio guidare un drone usando come console degli occhiali e le nostre mani. Lo sopra le cascate del Niagara e con i suoi sensori (olfattivi e visivi) garantiràl’esperienza di una guida immersiva in piena regola.

Aumenteremo la nostra capacità di apprendimento attraverso simulazioni che operano grazie al binomio vincente realtà/oggetti virtuali interattivi . Essere in un luogo non precluderà la possibilità di interagire con oggetti che sono fisicamente in un altro.

Dopo la condivisione del sapere avremo la possibilità di aprire l’utilizzo degli oggetti a esperienze open source.


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