lunedì 13 dicembre 2010

Francesco Gavello - Quale futuro per i blog?

Durante l’ultimo lustro più volte la rete si è chiesta quando fosse ora di decretare la consueta morte dei blog.

Giusto dopo qualche mese di vita, liquidandoli a semplici esperimenti di nuova editoria.

Durante la loro crescita, riducendoli a interesse di pochi e degni di un’attenzione che andava via via scemando.


Durante la loro esplosione e maturità, condannandoli perentoriamente a morte certa, inflitta questa dai più scattanti social network e dai servizi di microblogging.

Non stupisce quindi che, concluso un altro anno, si guardi al futuro cercando di decifrare, se non la morte (ipotesi quantomeno scontata, ormai) almeno qualche segnale della loro prossima ...evoluzione.

Quale futuro per i blog, insomma?

Domandarsi quale sorte attenda i blog (e il bloggare, in senso più ampio) è un po’ come chiedersi che fine faranno ...i siti web. O la rete stessa.

Mi spiego.

“Blog” è, come mi piace ripetere, solo una parola.
Ciò che conta, davvero, è l’idea alle spalle.



Ovvero un mezzo per trasportare idee, valori e in modo più ampio ...contenuti.
Già, contenuti. Il cuore del discorso in questo caso è la distribuzione dei contenuti.

Come evolveranno durante i prossimi mesi i mezzi in grado di diffondere contenuti? E quanto di ciò che già conosciamo questi mezzi si lasceranno alle spalle perché non più indispensabile?

I blog sono stati (e sono ancora, per molti versi) ottimi mezzi per distribuire contenuti.

Sono stati, nei loro primi anni di vita, ottime basi su cui sviluppare reti di contenuti e relazioni. Per portare intorno a sé persone con le quali scambiare informazioni ristrette a precise nicchie, ottenere feedback, costruire una reputazione.

Con il passare degli anni, i social network hanno insidiato sempre più da vicino questa capacità di costruire reputazione, proponendo delle soluzioni preconfezionate dalla minima soglia di ingresso.

E nel tempo, i social network hanno reso queste dinamiche sempre più trasparenti, immediate, intuitive per chi, di pianificare e costruire un blog per ottenere lo stesso risultato, non ne aveva per nulla intenzione.

E mentre il numero di blog sembra ancora salire a fine 2010, a molti sembra paradossalmente di vedere meno attività sulla blogosfera rispetto anche solo a 6-12 mesi fa.

Perché oggi la gente cerca lavoro sui social, trova clienti sui social, riceve e dona consigli sui social. Tutto è immediato, rapido e facilmente accessibile. Molto più immediato, rapido e accessibile di quanto lo sarebbe su un blog.

I social network sono i nuovi veicoli della reputazione. Reputazione che lavora su una rete di contatti molto più vasta e disponibile allo scambio di quanto potrebbe fare quella di un singolo blog.

Ma non per questo, nel 2011 mi aspetto la morte dei blog, né un qualche ripido declino in termini numerici o di effettiva attività.

I blog perderanno forse parte del loro appeal tra i nuovi arrivati, in alcuni casi in mera immediatezza e praticità. Si vedranno contaminare sempre più da derive a là “social sharing” dove già i Like Button di Facebook e le condivisioni di Twitter e LinkedIn stanno spianando la strada. E trarranno vantaggio da queste contaminazioni per portare in casa alcune delle peculiarità degli stessi social.

Rimarranno però ancora per parecchio tempo la "casa sicura" per aziende e brand. Un luogo dove non dipendere da padroni di casa a volte fin troppo abili nel girare la frittata o rivoluzionare i loro approcci. Un luogo dove poter pianificare strategie, diffondere i propri contenuti e promuovere la propria reputazione marcando chiaramente il ruolo dei social come utili (certamente utili) strumenti.

Perché i blog, dopotutto, sono nati per sopperire una serie di necessità.
I social network, beh, anch'essi sono arrivati a sopperire delle necessità.

Ma solo alcune di queste erano comuni tra loro. Esiste (e resiste) un panorama decisamente interessante per chi si vorrà avventurare ancora nel 2011 nel mondo del blogging.

immagine: iStockPhoto

Note sull’autore

Francesco Gavello è consulente web & social media coach. Torinese, 28 anni, scrive di blogging, marketing e promozione in rete su www.francescogavello.it. In una sola frase? Aiuta le aziende e i liberi professionisti ad ottenere successo e visibilità in rete.

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