sabato 15 gennaio 2011

Roberto Scano - Vedo, prevedo, e mi sbaglio...

"Prevedere è meglio che curare". Consentitemi questa "variante" ad una frase d'effetto che viene sempre citata nelle pubblicità di tipo medico-sanitario con un semplice obiettivo: invitare le persone a prendere cura di se stessi per non dover intervenire successivamente con terapie maggiormente invasive. Spesso quindi basta poco per garantire la "felicità".
Qualcuno si chiederà cosa c'azzecca questa premessa con gli "Scenari Digiali 2011". Per ragionare del 2011, ovvero per "curare" l'evoluzione della comunicazione e l'uso delle nuove tecnologie, è necessario guardarsi indietro ed analizzare cosa era stato previsto. Era stato previsto il boom di social network alternativi a facebook, perchè facebook è troppo generalista: la previsione è stata smentita e ad oggi Facebook è in costante crescita e grazie ad accordi con partner d'eccellenza (tra cui Microsoft per il motore di ricerca Bing) potrà garantire nuove sorprese nel corso di quest'anno. Era stata sancita la morte di skype a favore del voip "diretto": ad oggi non ho notato tale preannunciato sorpasso, ma si nota sempre più l'espansione di skype che di recente ha acquisito servizi per il miglioramento delle comunicazioni video.
In ambito mobile, era considerato impossibile superare nelle vendite iphone: il mercato reale sta dimostrando una maggiore diffusione delle soluzioni basate su google Android. Sempre nel 2010 si era parlato del nobel ad Internet, bolla (mediatica) andata in fumo in poco tempo.
Ora si sente parlare di "banda larga", di "wi-fi libero" con l'idea che le "battaglie" per la loro diffusione possano garantire la crescita della cultura digitale, delle opportunità di business, del "paese Italia". Ma se andiamo a vedere i dati, ci rendiamo conto che siamo uno dei primi paesi al mondo per l'uso dei social network (siamo secondi solo al Brasile), abbiamo un numero di cellulari pro-capite da far invidia a paesi con PIL altamente superiore al nostro, abbiamo banda larga disponibile in gran parte del paese (meno dove magari realmente serve...).
Che evoluzione ulteriore può avere quindi l'apertura di wi-fi o la fornitura di moltissima banda se mancano le idee per inserirli nel ciclo dell'economia? Che senso ha ad esempio avere aziende ad alta innovazione se non sono conosciute e/o se i loro prodotti non raggiungono il target previsto in quanto non hanno al loro interno figure che sanno usare nuove forme di comunicazione? La sfida del 2011 a mio avviso deve essere l'alfabetizzazione aziendale all'uso delle nuove tecnologie di comunicazione in rete, il coinvolgimento di persone con reale esperienza sul campo (persone che possono dimostrare nei fatti, con case history, la reale crescita di aziende/prodotti grazie al loro lavoro).
Non è quindi importante chi emergerà, chi galleggerà e chi sparirà: l'importante è che cominci ad esser chiaro che le tecnologie ci sono, le case history pure e che pertanto è inutile affidarsi ai miraggi e/o attendere azioni di terzi per innovare i processi di comunicazione in azienda. Ma, consentitemi, non solo aziendali: siamo una società che si basa su servizi e mi aspetterei un 2011 in cui anche le PA si riorganizzano per erogare servizi tramite i nuovi canali di comunicazione, supportati anche dalla recente riforma del Codice dell'Amministrazione Digitale).

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